Biosfera Unesco, si candida anche l’area del Delta del Po

Insieme alla Costiera amalfitana, anche l’area del Delta del Po si candida a diventare Riserva Mab Unesco grazie alla sinergia degli enti territoriali, all’aiuto di una Fondazione e al progetto Climaparks.

Un'immagine del Parco del Delta del Po

Un’immagine del Parco del Delta del Po

L’area protetta del Delta del Po costituisce uno dei più importanti Parchi deltizi d’Europa, e considerando questo valore, l’Ente Parco Regionale del Delta del Po ha iniziato da qualche tempo a pensare di inserire quest’area in un percorso di candidatura a Riserva della Biosfera. La Costiera amalfitana è dal 2009, che grazie all‘associazione Acarbio e al progetto “approvato” dalla Provincia di Salerno, si sta lavorando a questa candidatura.

Sul Delta del Po, il Parco, insieme al resto degli enti territoriali, e grazie al supporto della Fondazione Caripar, da mesi hanno avviato un percorso progettuale inclusivo che porterà ad individuare le linee guida per la definizione di una domanda di candidatura dell’area nell’ambito del Programma Mab UNESCO.
Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, come hanno spiegato durante gli incontri con la popolazione, “per esplicita dichiarazione dell’Unesco, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e risolvere, con la partecipazione della popolazione, i problemi locali ed i relativi possibili conflitti in una dimensione globale”.
E così dopo una fase di confronto con il territorio, nell’aprile 2012 la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha ratificato un accordo per la realizzazione di un progetto biennale a sostegno di un processo di elaborazione di una pianificazione strategica e concertata con il territorio. Quest’azione, di livello sovraccomunale, ha già permesso di organizzare e rielaborare le informazioni territoriali in funzione dei parametri richiesti dalla domanda di candidatura a futura Riserva di Biosfera del Delta del Po.
Grazie al supporto della fondazione Cariparo si è avviato così un percorso progettuale inclusivo che porterà ad individuare le linee guida per la definizione della domanda di candidatura.
Con questo progetto si intende valorizzare e mettere a sistema l’enorme capitale di conoscenze e progettualità già presenti nel territorio – si legge in un comunicato stampa – per sostenere e facilitare un processo di sviluppo territoriale in grado di esaltarne le numerose risorse, perseguendo la valorizzazione delle sue peculiarità ambientali”.
Durante le “giornate di sensibilizzazione”, è stato presentato anche il progetto “Climaparks”: studio e monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici sia sulla biodiversità che sulle attività economiche nelle aree parco coinvolte. Anche grazie a questo studio, i promotori sono convinti che “garantirà in questo senso il supporto della candidatura grazie all’impegno portato avanti dalla ricerca scientifica nel preservare le aree e allo stesso tempo cogliere le opportunità di valorizzazione del territorio”.

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